Ceramica
La ceramica è un materiale molto versatile ed assai utilizzato, che deriva dalla lavorazione e dalla cottura delle argille.
Fu utilizzato fin dall'antichità per la produzione di suppellettili. I manufatti più antichi risalgono al neolitico e si compongono di vasellame cotto direttamente sul fuoco. Durante i secoli si svilupparono innumerevoli migliorie nelle tecniche di lavorazione e di decorazione (tornio, verniciatura vetrosa, porcellana). Con l'avvento dell'industrializzazione fu possibile produrre grosse quantità di ceramiche a basso costo, tuttavia le lavorazioni artigianali restano le più accurate e originali.
Lavorazione
La base di partenza per la creazione di una ceramica sono le argille, un composto inorganico che ha la caratteristica di poter essere modellato a freddo e poi cotto, indurendosi e mantenendo la forma originaria.
Il ciclo produttivo varia e si adatta in base al prodotto che si vuole ottenere, con modalità di lavorazione e decorazione diverse a seconda che si voglia produrre un laterizio, una ceramica smaltata o una porcellana.
Cavatura e stagionatura
Sono processi indispensabili per preparare adeguatamente l'argilla che viene quindi lasciata all'aperto a stagionare almeno per una stagione per disgregare ammassi grossolani, allontanare sali solubili o impurità, omogenizzare il prodotto.
Depurazione
Si eliminano, mediante procedimento di decantazione o setacciatura, dall'argilla stagionata e lavata le impurezze vegetali, organiche e soprattutto granuli più grassi.
Correzione e smagrimento
Le argille possono presentare una percentuale di minerali argillosi troppo alta: si ha quindi un eccessiva plasticità ed un maggiore assorbimento di acqua. In cottura questo porta ad un forte ritiro e quindi alla formazione di crepe. Per questo vengono aggiunti componenti smagranti come sabbia, cocciopesto ecc.
Formatura e modellazione
Ci sono diverse tipologie di lavorazione, ognuna con le sue peculiarità. La più intuitiva e la modellazione a mano libera, poi abbiamo la modellazione a colombino (lunghi cilindri arrotolati gli uni sopra gli altri, uniti e lisciati), la modellazione a tornio oppure quella tramite stampi.
Essiccamento
Qualunque sia la tecnica usata per crearli è necessario che i manufatti essicchino completamente all'aria, perdendo parte della loro plasticità e fissando la forma che li è stata data. E' una fase molto delicata e fondamentale che consente al manufatto di perdere lentamente l'acqua d'impasto. Se questo processo avvenisse in forno porterebbe a fessurazioni, crepe ed anche a rottura. Una essiccazione omogenea e uniforme è garanzia di durevolezza dell'oggetto finito.
Cottura
La cottura è un processo che modifica profondamente e definitivamente la struttura chimico/fisica del materiale. Avviene in forni appositi che raggiungono temperature che possono andare anche fino i 1500 °C. Il processo può durare anche molte ore ed è composto da varie fasi. In seguito alla cottura il prodotto subisce un'ulteriore riduzione di volume.
Modulando temperature e tempi possono ottenere risultati diversi: la terracotta si ottiene mantenendosi tra 960 e 1030 °C, il gres (prodotto fortemente vetrificato, impermeabile e poco poroso) si ottiene tra 1200 e 1300 °C, la porcellana tenera si ha tra 1200 e 1300 °C, previo utilizzo di caolino.
La presenza di un ambiente ossidante (ricco in ossigeno) o un ambiente riducente ( presenza di sostanze carboniose) influisce sulle variazioni cromatiche del prodotto finale. I vasi greci a vernice rossa o a vernice vera venivano creati proprio sfruttando questa peculiarità e alternando nella cottura i due tipi di ambienti.
Smaltatura e decorazione
Di seguito riportiamo i tre principali tipi di colori da ceramica, ma ci sono svariati modi di decorare e colorare la ceramica e variano a seconda del risultato che si desidera ottenere e alla cottura cui si sottoporrà il pezzo.
L'ingobbio consiste in specifici colori composti da argille già cotte e finissimamente triturate, caolino, sostanze minerali e ossidi e sono adatti ad essere applicati sull'oggetto essiccato, ma ancora crudo e da cuocere.
Le vetrine o cristalline sono rivestimenti di tipo vetroso, impermeabili e lucidi. Sono trasparenti e solo occasionalmente sono colorate. Per abbassarne il punto di fusione vengono aggiunti dei fondenti quali il germano, gli alcali o i borati.
Gli smalti sono anch'essi di tipo vetroso, ma a differenza delle cristalline sono coprenti. Possono avere aspetto lucido o satinato. Nel secondo caso, quando lo smalto cristallizza, la presenza di ossido di calcio e/o zinco porta alla sua devetrificazione e quindi perde l'aspetto lucido.
La smaltatura viene applicata a biscotto, ovvero quando l'oggetto ha già subito una prima cottura. Dopo l'applicazione dello smalto, si passa alla decorazione pittorica che è generalmente fatta a mano con pennello e colori ceramici, ottenuti da ossidi minerali oppure da ossidi metallici addizionati di fondenti o indurenti.
Per fissare lo smalto e concludere l'oggetto, è necessario procedere ad una seconda cottura che, a seconda dei fondenti utilizzati nello smalto, avviene tra gli 850 e i 970 °C e sempre al di sotto della temperatura utilizzata per la prima cottura.